Prendiamo atto di questa presa di posizione di Svp, per la quale siamo però profondamente amareggiati.
La scelta di non sostenere questa delibera sulla modifica al piano urbanistico comunale per la trasformazione dell’area dell’ex Hotel La Torre (che pure, lo ricordiamo!, un anno fa la stessa Svp aveva approvato in giunta!!!), ci pare oltreché ingiustificata, del tutto irresponsabile.
Questo comportamento appare discutibile e palesemente irrispettoso tanto delle procedure e dei passaggi istituzionali, quanto del parere vincolante espresso dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali.
Tali procedure sono state seguite nel pieno rispetto della normativa urbanistica provinciale vigente (vedi Legge Provinciale Territorio e Paesaggionr.9 del 2018), del Piano Urbanistico Comunale, del Masterplan, nonché del Decreto del Presidente della Provincia nr. 16 del 2020, ossia del regolamento che attua le direttive UE sull’efficientamento energetico, con l’unico e inopinabile obiettivo di riqualificare e valorizzare un’area di grande pregio a Maia Bassa.
Un lungo e complesso percorso amministrativo, che ora viene messo nuovamente in discussione. Ancora una volta e nonostante
Comprendiamo le legittime preoccupazioni del proprietario agricolo confinante, che ha tutto il diritto di esprimere le proprie obiezioni. Ciò che, invece, risulta incomprensibile, e rappresenta a nostro avviso un segnale di grande debolezza, è l’ostinazione della Vice Sindaca nel voler bloccare un iter già approvato in giunta, per paura di perdere consensi all’interno di quell’ala della SVP, che evidentemente sostiene il confinante, vale a dire l’ala dei contadini.
È a nostro parere inaccettabile che le posizioni personali di un singolo privato possano influenzare lo sviluppo e la riqualificazione di un’area di così rilevante importanza per la città.
Riteniamo importante informare questo consesso (aula?) che
La Vice Sindaca, che in maniera incomprensibile accusa i propri alleati di coalizione di ostacolare ogni iniziativa, sta in realtà dimostrando un chiaro immobilismo, dettato unicamente da calcoli elettorali.
Ma veniamo agli aspetti più squisitamente tecnici, sollevati con minuzia di particolari dalla vicesindaca nell’articolo pubblicato oggi sul quotidiano Tageszeitung.
Premesso che la massima parte delle osservazioni esposte nell’articolo, non sono legate all’approvazione della delibera che ieri doveva essere sottoposta al vaglio del consiglio comunale, bensì al piano d’attuazione che non essendo ancora approvato dalla giunta stessa (l’iter, come tutti sanno, prevede infatti che prima sia approvata dal consiglio comunale la variazione Puc), potrà essere eventualmente modificato, se lo si riterrà. E’ ben vero che un piano di attuazione, peraltro approvato con parere vincolante dalle Belle Arti, è già stato sottoposto all’attenzione dei membri della giunta, ma è altrettanto vero che nulla osta eventuali opportune modifiche.
Veniamo quindi alle osservazioni della Vice Sindaca:
Nel comunicato si sostiene che, oltre all’eccedenza di cubatura, ovvero alla quota della cubatura esistente rispetto alla densità edilizia disposta dal PUC, verrebbe utilizzata anche la cubatura del bonus energetico. Quindi lo stato di fatto ( 8.137 mc), secondo questa affermazione, verrebbe aumentato del bonus. In realtà l’iniziativa si limita a usare cubatura pari allo stato attuale, pur utilizzando il bonus per l’efficientamento energetico. Vale a dire 7.541 mc + mc 547 del bonus energia. Lo stesso Heimatpflegeverein opera una lettura scorretta della normativa del bonus energetico, non ritenendolo applicabile al presente caso, ma si tratta di un’opinione non suffragata dalla norma e nemmeno dal parere della Sovrintendenza delle Belle Arti.
A proposito invece delle obiezioni sulle altezze, va detto che edifici con altezza considerevole sono tutt’altro che estranei al contesto urbano di riferimento, anzi, lo stesso edificio del Suppanturm (per intenderci la Torre) è alto 23 metri e l’ edificio esistente che si andrà a demolire è alto 17,77 metri, mentre l’altezza prevista dal progetto proposto è di 17 metri. Inoltre l’affermazione che l’altezza della parte storica dell’hotel debba costituire il limite dei nuovi edifici è una valutazione soggettiva dell’Heimatpflegeverein, in netto contrasto con il parere della Sovrintendenza delle Belle Arti, che è peraltro organo superiore ad essa.
Per quanto riguarda il parere della Consulta evocato dalla vicesindaca, che avrebbe sollevato obiezioni sulle altezze proposte dal progetto, ci si dimentica di riferire il successivo parere della Commissione Comunale Territorio e Paesaggio che, proprio valutato il parere della Consulta, ha regolarmente approvato le altezze, peraltro già approvate con parere vincolante dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.
Altra contestazione mossa si riferisce al fatto che non viene mantenuta la Tutela degli Insiemi. Si tratta di una richiesta pretestuosa in quanto del tutto inutile, dato che la vasta zona di cui fa parte il presente lotto in termini di insieme, oltre a non prevedere alcuna forma di tutela per i presenti edifici e superfici, non dispone alcuna forma di tutela neanche in termini dimensionali o distributivi.
Inoltre la Soprintendenza non contesta in alcun modo la distribuzione delle masse, peraltro giudicata favorevolmente in ordine alla tutela storico-artistica imposta alla zona.
Infine questa iniziativa è il classico esempio di rigenerazione urbana, dove volumi edilizi fatiscenti, altrimenti condannati al degrado, vengono trasformati in volumi abitativamente appetibili grazie a una rilocalizzazione. La rigenerazione urbana non potrà mai avvenire, laddove si pretenda di mantenere edifici di nessun valore nelle loro precarie condizioni originali.