La Civica per Merano prende posizione sulla questione dell’assegnazione posti letto per alberghi, affittacamere e agriturismo. “Una questione delicata che La Civica ha approfondito a valutato con estrema attenzione. Non è questo infatti un argomento che si possa liquidare con proclami populisti, bensì un tema che va affrontato con coerenza, tenendo conto di tutti i risvolti e degli effetti che le decisioni della giunta avranno sulla nostra comunità, sia sul piano economico che sociale.
Coerenza che noi della Civica per Merano non vediamo invece nei Verdi, i quali oggi battono i pugni, ma che nel 2018, con Madelaine Roher assessora all’urbanistica, battezzarono l’apertura del Residence Rösch, di proprietà dell’ex sindaco e di suo fratello, come un modello per rivitalizzare il centro storico. Totalmente noncuranti però del fatto che con la modifica al piano di recupero del centro storico, che gli permise di trasformare gli appartamenti a destinazione d’uso abitativo in un residence turistico, questi vennero sottratti al mercato degli affitti a lungo termine, con buona pace di quei valori che adesso i verdi sventolano con tanto ardore.”
Un tema, quello dell’assegnazione dei posti letto, decisamente intricato e spinoso. Non per niente la politica provinciale, nell’ultima legislatura è giunta a formulare una legge frutto di tanti compromessi, al termine di una lunga serie di confronti aspri e senza precedenti, che peraltro alla fine sono perfino costati la carriera all’assessore SVP con delega al Turismo. Il tutto sotto gli occhi indifferenti e disinteressati dell’allora componente di maggioranza italiana, partner di giunta.
Quella legge nasceva innanzitutto per regolamentare la crescita incontrollata dei posti letto turistici in generale. Se per il settore alberghiero si è trovata una quadra che sembra, per ora, soddisfare le parti e per gli agriturismi si sono inventate tutele, che semplicemente in virtù di determinati requisiti, consentono un aumento dei posti letto fino ad un massimo di 15, indipendentemente dalle disponibilità (una sorta di “deregulation” accettata silenziosamente da tutti, Verdi compresi), il dibattito si è spostato sugli affittacamere.
La crescita incontrollata e assolutamente eccessiva di queste licenze, dovuta alla totale mancanza di regole, ha provocato tra il 2018 e il 2022 un aumento innaturale dei prezzi degli appartamenti ed è proprio grazie al “Bettenstop” che questo fenomeno, ora, si sta finalmente ridimensionando.
Secondo la distribuzione proposta dal Consorzio dei Comuni nel febbraio 2023 dei 7000 posti letto del contingente anticipato da spalmare su tutta la provincia, 296 spettano al Comune di Merano.
La Civica per Merano auspica che per almeno un anno non vengano rilasciate licenze per attività turistiche, in qualsiasi categoria, e ritiene assolutamente essenziale che l’amministrazione comunale stabilisca criteri per limitare e regolamentare in particolare l’assegnazione di licenze di affittacamere, quando e se deciderà di aprire ad esse.
Se è vero che la crescita incontrollata di licenze per affittacamere abbia fatto lievitare i prezzi di mercato degli alloggi, è però anche vero che la causa della penuria di disponibilità di alloggi per affitto a lungo termine non vada ricondotta solo all’eccessivo aumento di affittacamere.
A Merano ci sono infatti 552 strutture con licenza di affittacamere, non tutti però sanno che nel nostro comune ci sono circa 6000 posizioni Imi per appartamenti “seconda casa” sfitti e, considerato che notoriamente un appartamento può avere più proprietari e quindi più posizioni Imi, si può presumere che ci siano tra 1000 e 2000 seconde case vuote, che non vengono messe a disposizione per affitto a lungo termine (ovviamente questa è solo una stima molto approssimativa ma ci può dare un’idea indicativa). Mi pare quindi evidente che non siano tanto le strutture per affittacamere a sottrarre alloggi alle famiglie, quanto piuttosto le seconde case sfitte. E questo è certamente un dato che va considerato.
Altro aspetto interessante da valutare è che molti degli appartamenti destinati ad affittacamere si trovano in strutture “tipo residence”, che però non rientrano nell’alberghiero in quanto hanno un massimo di 5 unità abitative (o 8 camere) per ingresso, oppure vengono intestate a membri diversi della famiglia, in quanto lo stesso soggetto non può essere proprietario di più di 5 unità nello stesso immobile.
Ed è rispetto a questo dato che abbiamo fatto un ulteriore riflessione. Riteniamo infatti fondamentale introdurre criteri specifici per la regolamentazione dell’assegnazione di licenze per affittacamere, sia per il contingente anticipato che per il contingente comunale, con un chiaro orientamento volto a promuovere un doveroso principio di equità sociale. Se e quando la Giunta deciderà di aprire ai posti letto per le licenze di affittacamere, queste dovranno a nostro avviso essere prioritariamente destinate ai piccoli risparmiatori residenti nel comune di Merano, preferibilmente persone fisiche, non titolari di imprese già avviate, privilegiando i proprietari di non più di due alloggi.
Questa iniziativa intende mirare a sostenere i piccoli risparmiatori locali, contrapponendosi alle dinamiche attuali che favoriscono le aziende consolidate e/o i grandi proprietari immobiliari. Si tratta di una misura di redistribuzione della ricchezza, che funge da strumento di regolazione contro la concentrazione del capitale in poche mani. L’adozione di questi criteri rappresenta una risposta alla necessità di riequilibrare il mercato degli affittacamere, attualmente dominato da soggetti economicamente forti che monopolizzano l’offerta. Il mancato recepimento di tali criteri specifici, invece, perpetuerebbe un sistema iniquo, precludendo al piccolo risparmiatore la possibilità di trarre un minimo beneficio da quella che è l’attività economica principale di questa nostra città”. Queste le parole di Beatrice Calligione.
Spiega il consigliere Andrea Casolari «Il Comune di Merano in questo momento si trova a dover prendere delle decisioni attraverso l’approvazione di un regolamento che preveda le modalità di assegnazione di eventuali nuovi posti letto che sono e si renderanno disponibili in base alla nuova legge. Siamo convinti sia necessario un blocco di almeno un anno per consentire di prendere decisioni ponderate e valutare adeguatamente quali saranno le evoluzioni del mercato immobiliare a Merano». Che a Merano la situazione relativa all’accessibilità alla casa, in acquisto o in affitto, sia drammatica è evidente. Oggi affittare un appartamento di 50m2 significa sborsare qualcosa come 800/900 euro al mese più spese e i prezzi all’acquisto vanno da € 3000/mq per un appartamento da ristrutturare a 5-6000/mq. Ma le cause dell’inaccessibilità alla casa sono sicuramente molteplici. Il fatto che Merano sia una cittá turistica e che la carenza di aree edificabili comporti un aumento del valore delle cubature disponibili, ha effetti importanti. Inoltre negli ultimi anni il potere d’acquisto della popolazione è sceso fortemente e i tassi bancari sono aumentati in maniera brusca con ripercussioni piuttosto gravi su chi deve acquistare casa.
Noi della Civica siamo particolarmente sensibili a questo tema e per questo ci stiamo impegnando, all’interno di questa giunta, per cercare soluzioni al problema dell’emergenza casa, lavorando su una pianificazione di sviluppo urbanistico della nostra cittá, con una visione a breve, medio e lungo termine, che preveda l’immissione nel mercato immobiliare di appartamenti agevolati, accessibili al ceto più in difficoltà, ai giovani e ai lavoratori con reddito medio.
Calligione: «La coerenza dell’azione politica de La Civica per Merano è nella capacità di ragionare su problemi complessi, senza utilizzare slogan di facile presa, ma lavorando su soluzioni ragionate, articolate e di lungo respiro ed evitando iniziative a spot, finalizzate soltanto a generare facili consensi.”
Beatrice Calligione
(Segretaria della Civica per Merano)